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Il trasferimento tecnologico al centro dello sviluppo delle mpmi del territorio.

Il trasferimento tecnologico al centro dello sviluppo delle mpmi del territorio.

Digital Business

Il progetto di divulgazione webinar PMI+Digitale di Accademia d’Impresa in collaborazione con la fondazione Bruno Kessler di Trento.

La quarta rivoluzione industriale è tra noi. Si diffonde con tutta la forza dirompente e pervade ogni singolo livello delle filiere produttive apportando cambiamenti radicali nel modo di lavorare e nel modo di concepire i prodotti e di proporli sul mercato.

La sfida riguarda tutti i settori e tutti i livelli, dalla produzione alla vendita, sia i prodotti che i servizi. Una sfida non solo tecnologica, ma soprattutto culturale, con profonde ricadute di tipo tattico – strategico, e con importanti riflessi sul management e l’organizzazione del lavoro.

IoT Internet of Things è il nome in codice, a cui si aggiungono molte altre sigle che sembrano spesso incomprensibili agli occhi dei non addetti ai lavori. Tecnologie che promettono di aggiungere informazioni ai processi organizzati, attraverso un numero sempre maggiore di sensori e di apparecchiature, sistemi connessi che utilizzano questi dati e che, nel loro insieme, diventano sempre più intelligenti, flessibili e adatti a svolgere molteplici mansioni, adattandosi di volta in volta alle diverse esigenze richieste.

Ma qual è la chiave per leggere bene questo fenomeno, al di là delle specificità, al di là delle singole tecnologie impiegate?

Qual è il filo conduttore che collega tutte queste novità e che lo fanno diventare una nuova possibilità per le imprese (soprattutto per quelle di contenute dimensioni)?

 Non si stratta solo di aggiungere nuove tecnologie a processi produttivi oramai consolidati. Non si tratta neanche di produrre in modo più efficiente. È molto di più. La nuova generazione della tecnologia applicata cambia in modo radicale il modo di concepire i prodotti e i servizi. Cambia anche il modo con cui ci rapportiamo con il mercato, con comunità o anche con singoli clienti. Cambia la relazione con i nostri partner, e le sfide con i nostri concorrenti.

Da dove partire per affrontare questa rivoluzione?

Se questa rivoluzione è del tutto nuova e ridisegna per intero lo scenario in cui operiamo, se gli elementi che connettono questo cambiamento sono numerosi e complessi, prima di qualsiasi azione concreta, prima di attivare processi di transizione strutturale e ovviamente prima di intraprendere di qualsiasi tipo di investimento, il suggerimento che ci sentiamo di dare per affrontare in modo decisivo questo passaggio, è di sviluppare un percorso di acquisizione dei dati, di analisi, di formazione e di aggiornamento; un percorso che prenda in considerazione a 360 gradi tutti questi temi.  

Questo significa, innanzitutto, non guardare solo alle singole tecnologie abilitanti per risolvere uno o più singoli problemi, ma attivare un ripensamento strategico di fondo che possa consentire di affrontare in modo più consapevole azioni per:

  • sviluppare possibili scenari evolutivi per la propria impresa, disegnando le loro possibili innovazioni, identificando possibili mercati, tracciando quello che potrebbe fare anche la concorrenza indiretta che in situazioni a così elevata volatilità può diventare più temibile della concorrenza diretta;
  • aggiornarsi sull’evoluzione delle tecnologie, sulla loro possibile diffusione, e soprattutto sul loro reale impatto “disruptive, cioè considerando l’impatto in una prospettiva interdipendente con gli altri elementi del sistema. Questo è il punto più complesso di tutto il ragionamento, che svilupperemo qui di seguito soprattutto in considerazione dei tre casi presentati in seguito;
  • raccogliere elementi per elaborare una personale strada di evoluzione verso il “vantaggio competitivo”. Questo è senz’altro l’aspetto più avvincente e meno scontato di “fare” piccola impresa di questi tempi. La sfida di generare valore percorrendo strade inedite, mettendo insieme in modo originale e innovativo i numerosi elementi per generare la “differenziazione” che ci consente di essere competitivi.

 Per oggettivi problemi di tempo ci concentreremo in questo post a sviluppare soprattutto il secondo punto, andando a presentare tre casi didattici trattati dai Webinar Digital+PMI, progetto divulgativo che nasce dalla collaborazione di PMI Academy, di Accademia d’Impresa, per la formazione manageriale delle piccole e medie imprese del territorio trentino, e FBK la Fondazione Bruno Kessler che sviluppa ricerca e si occupa prevalentemente di trasferimento tecnologico.

Qui di seguito troverai anche le registrazioni degli incontri. Ma procediamo con ordine.

Il primo Webinar, condotto da Francesco Botto e Raffaele Giaffreda ci porta dentro l’agricoltura di precisione evoluta, quella che va addirittura oltre l’agricoltura 4.0 e diventa l’esito di agricoltura connessa all’IA, l’intelligenza artificiale. Il settore primario diventa il teatro della connessione tra macchine che producono dati, sfruttando le potenzialità di rilevatori di precisione rispetto alle condizioni di clima, crescita della pianta e suolo, con la grande rete che consente agli elaboratori non solo di restituire informazioni agli agricoltori, ma addirittura di prendere le decisioni al posto loro. Con il progetto della Start Up Tessa c’è di più (ed è forse questo il valore aggiunto della loro idea). Per promuovere in modo innovativo la gestione dell’acqua di irrigazione, risorsa sempre più preziosa (per chi non lo sapesse il quantitativo “reale” di acqua giornaliero per ogni italiano, considerando tutte le attività produttive connesse alle produzioni di beni e servizi è di ben 428 litri), stanno sperimentando un sistema che attraverso la blockchain, la catena di dati online che attraverso un particolare criptografia garantisce la sicurezza dei dati in rete. Questo sistema, come output di processo, genera dei “premi” per gli agricoltori che applicano la strada più “virtuosa” per la gestione del consumo idrico. Un bel progetto che mette assieme, appunto, sia gli elementi distintivi del sistema produttivo cooperativo trentino, sia le tecnologie evolute in capo e fuori dal campo. 

Con il secondo webinar siamo al centro della rivoluzione IoT, l’Internet of Things che si candida a tutti gli effetti a diventare il baricentro della rivoluzione dell’età delle macchine, attraverso le peculiarità della rete wireless di quinta generazione, la 5G. Elio Salvadori, responsabile delle relazioni industriali presso il Centro Cybersecurity di FBK, ci introduce alle caratteristiche delle reti, contraddistinte da così bassa latenza da poter essere applicate all’interno di sistemi che richiedono velocità e sicurezza, mettendo in connessione macchine che possono avvalersi del supporto computazionale esterno, il così detto Edge computing. Un esempio concreto dell’applicazione di questa tecnologia viene descritto dall’Ing. Domenico Siracusa, che riporta il caso di studio sviluppato con un’impresa che fornisce l’automazione della gestione di magazzini logistici attraverso dei Robot. L’ottimizzazione del sistema viene raggiunta grazie al corretto utilizzo della tecnologia 5g, che connette le macchine tra di loro in una prospettiva di cloud computing in cui ogni “nodo” della rete è sia interconnesso che interdipendente consentendo così vantaggi in termini non solo di performance, ma anche di osservabilità e scalabilità.

 Il terzo webinar chiude il ciclo con un tema fondamentale per una delle grandi sfide di questo momento: la lotta alla burocrazia attraverso la digitalizzazione dei processi. Sì, perché sarà proprio l’uso appropriato dell’identificazione remotadell’autenticazione sicura e della gestione degli attributi che favoriranno l’ottimizzazione dei processi legati agli adempimenti gestionali d’impresa. I ricercatori del centro Cybersecurity della Fondazione Bruno Kessler, Giada Sciarretta, Marco Pernpruner e Alessandro Tomasi hanno illustrato l’ultima generazione dei protocolli, dei processi identificativi e delle applicazioni che consentono l’accesso sicuro, la certezza del riconoscimento e la gestione ottimale delle informazioni degli utenti da parte dei gestori. Un tema forse poco battuto nell’aggiornamento manageriale, ma sicuramente di grande interesse, soprattutto se pensiamo a quanto tempo e quante risorse vengono impiegate (o sprecate) dalle imprese nella gestione “artigianale” dei dati, in processi poco efficienti e che non sfruttano appieno le potenzialità dei mezzi digitali.