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Da dove nasce il percorso “wow in rete”

Fare impresa al femminile

Perché della scelta delle tematiche?

Leadership, ruolo, aspetti economico finanziari, empowerment personale e professionale, crescita di consapevolezza, gestione del potere… questi sono i temi sui quali andremo a riflettere insieme attraverso i nostri incontri. Abbiamo scelto di affrontare tematiche strategiche per l’imprenditoria femminile e per lo sviluppo delle potenzialità delle donne nell’ambito lavorativo. Lo facciamo con degli incontri che si concentreranno su aspetti diversi, competenze e riflessioni differenti
che però si intersecano e si uniscono nella volontà di sviluppo del ruolo e della consapevolezza delle capacità delle donne nella propria professione, così come nella creazione di una rete di relazioni, che parte dalla conoscenza di sé nell’ambito della propria professione, per valorizzare conoscenze e competenze di ognuna e per favorire lo sviluppo di quel capitale sociale tanto importante per le imprenditrici e per
professioniste.

Perché abbiamo scelto di dare molto peso al tema economico finanziario in Wow in rete?

Molti studi presentano l’indipendenza finanziaria come prerequisito della leadership. Partendo da questo presupposto è possibile considerare il denaro come il volano per acquisire autonomia e, soprattutto, consapevolezza del proprio valore, economico e non. Per le donne maturare consapevolezza finanziaria e conoscere il proprio valore economico è indispensabile per acquisire potere – un potere utile per relazionarsi con le altre persone e compiere scelte liberamente,
un potere necessario per sentirsi imprenditrici autorevoli e capaci. Aminata Gabriella Fall, nostra docente in questa attività, in un’intervista di qualche anno fa a Vanity Fair spiegava come per l’empowerment femminile sia necessario affrontare il tema del denaro, ancora un tabù per alcuni. “Il denaro è una risorsa limitata e allo stesso tempo molto potente; solo in alcune culture le donne hanno lo stesso peso economico degli uomini, ma in quella occidentale per esempio non è così.
Accettare che il tema economico sia di fondamentale importanza anche per le donne vuol dire scardinare un sistema che esiste da secoli e che colloca la donna in una posizione subordinata rispetto all'uomo a partire
dal campo lavorativo”.

Sono molte le ricerche svolte negli ultimi anni sul rapporto fra donne e denaro, cosa ci raccontano questi dati?

Sul tema del rapporto fra le donne e il denaro negli ultimi anni sono stati fatto molti studi, analisi e ricerche, spesso svolte da istituti di credito che notavano come fossero pochi i conti correnti intestati alle donne in relazione a quelli maschili.
I dati che ci interessano presentano come:

  • il 60% delle donne delega, volontariamente, la gestione economica al partner e il 40% gestisce da sola unicamente le spese quotidiane
  • gli stereotipi di genere che ostacolano il coinvolgimento femminile nelle questioni finanziarie riguardino principalmente la gestione del denaro: secondo molte visioni stereotipiche, infatti, le donne avrebbero il compito di occuparsi delle spese quotidiane, mentre gli uomini di quello  della gestione dei grandi patrimoni e degli investimenti
  • gli uomini approcciano il denaro con maggiore familiarità, mentre le donne con qualche ambivalenza, soprattutto per quanto riguarda il mondo degli investimenti finanziari
  • le donne, non sentendosi preparate ad investire adeguatamente il loro patrimonio, restano distanti dai mercati finanziari e non cercano informazioni utili per aumentare la propria competenza in questo ambito.

Cosa comporta tutto questo?

Questi elementi e stereotipi possono condizionare i comportamenti delle donne nella gestione del denaro, in particolare nell’orientamento alla ricerca di sicurezza, alla maggiore previsione delle spese, al ricorso di strategie di auto-regolazione, nella gestione del rischio: preferire investimenti sicuri e meno rischiosi perché maggiormente preoccupate per il futuro. Aminata Gabriella Fall nella sua intervista a Vanity Fair precisa: “Le donne sono spesso delle grandi risparmiatrici ma hanno paura a investire. Investire vuol dire affidare i propri risparmi ad altri perché li restituiscano con un guadagno; questo significa in ultima istanza aver consapevolezza di quello che si sta facendo e fiducia nel futuro, difficile quando di fatto tutto il sistema “ti urla contro che non sei la benvenuta”
Le donne spesso sono insicure nel contesto di investimento e si affidano ai consigli e al supporto di parenti e amici, non consultando professionisti ed esperti di settore, perché, dicono gli studi, si sentono insicure relativamente alle loro conoscenze, anche se hanno fatto studi in materia. Infatti quasi una donna su tre percepisce come insufficienti le proprie conoscenze in ambito finanziari, mentre gli uomini valutano meglio le loro conoscenze finanziarie rispetto a quanto non lo facciano le donne.

Questo comporta un allontanamento dalla possibilità di acquisire sicurezza e consapevolezza, alimentando la percezione di non essere pronte a compiere le scelte giuste quando si tratta di investire il loro denaro. Aminata Gabriella Fall in merito dice: “È impossibile sapere tutto ma sapere abbastanza è sufficiente per avere un rapporto sano con la gestione dei risparmi: quando compri una macchina conosci nel dettaglio tutti gli ingranaggi del motore? Allo stesso modo gestire il denaro richiede delle competenze di base, buonsenso e tanta conoscenza di sé e dei propri bisogni in prima istanza. Quindi nulla di impossibile, basta iniziare e essere curiosi”.

Parliamo di imprese, lavoro, imprenditrici, manager, donne che prendono decisioni in merito allo sviluppo economico e finanziario delle loro attività… Il tabù del denaro incide sulle nostre imprese e sulle scelte lavorative?
Le imprese a guida femminile vengono definite più solide con un minor rischio di insolvenza e un rischio di fallimento minimo o inferiore alla media: in una ricerca della Banca AideXa sulle PMI si presenta come in generale le piccole imprese a guida femminile hanno un rischio di insolvenza del 18% in meno rispetto a quelle che non hanno donne nella loro gestione. Non solo: quando queste imprese si collocano nel Centro e Nord Est, la probabilità di default è 29% minore rispetto a quelle gestite da soli uomini. Inoltre nella stessa ricerca si è potuto notare come in periodi di instabilità i management aziendali con presenza femminile mostrino capacità di resilienza maggiore, migliore redditività e benessere aziendale.
Anche il Rapporto sull’imprenditoria femminile di Unioncamere presenta come le donne siano maggiormente avverse al rischio e spesso preferiscono intraprendere percorsi “più certi” rispetto a strade che possono avere una percentuale di fallimento maggiore (Maxfield e al., 2010). Inoltre sottolinea come nel mercato del lavoro le donne tendano a fare scelte più prudenti con conseguenze sia sulla scelta del settore, sia sulla carriera futura che nei ruoli apicali. In tutti i casi però si sottolinea come ci sia una minor capacità di crescita e di sviluppo dell’impresa. Possiamo trovare quindi dei collegamenti interessanti sui quali riflettere, perché è positivo come le aziende a guida femminili risultino stabili e solide, ma l’avversione al rischio può incidere nello sviluppo e nell’evoluzione dell’azienda…

Cosa facciamo?

Parliamo di soldi, spesso un argomento tabù, con chi di soldi non ne vuole parlare…
Le donne, infatti, indicano una minore propensione a voler parlare apertamente di denaro in pubblico. Quando si verifica l’interesse a parlare delle tematiche economico –finanziarie, più del 50% degli uomini risponde di sì, mentre per le donne il valore è sotto il 30%… Vogliamo parlare di soldi con chi i soldi li gestisce e con chi sui soldi deve prendere decisioni, parlarne per scardinare certe paure, nominarli per renderli meno spaventosi e per individuare insieme possibili soluzioni,
evoluzioni, sviluppi e conquistare un rapporto sereno con essi.

Lo vogliamo fare in un gruppo di pari, perché gli stessi studi dimostrano che la conoscenza e la possibilità di affrontare le tematiche aumenta il proprio senso di efficacia e quindi migliora la capacità di gestire la presa di decisione su questi temi, aumentando la propria autostima e la sicurezza…
Empowerment, quindi…